VULCANO PORTO E VULCANELLO
La nave attracca alla baia di levante, sulla sinistra del Faraglione di zolfo ed allume, dalla cui sommità ci si può fare un’idea della conformazione geografica della zona. Il mare, in questo punto, ribolle di fumarole e a pochi metri dalla costa è situato un laghetto naturale di fanghi caldi curativi di reumatismi, artrosi, guasti del tempo sulla pelle. Impossibile non pensare ad un girone dantesco, ma immergendosi dapprima nei fanghi caldi e poi nel tepore delle fumarole a mare … sembra che la differenza tra inferno e paradiso non esista.
Sul lato opposto dell’istmo vi è la baia di Ponente, nera, dall’acqua blu profondo; di fronte, la strapiombiante costiera meridionale di Lipari, a destra, si affaccia la valle dei Mostri di Vulcanello, a sinistra, il Faraglione delle Sirene da raggiungere con una nuotata rigenerante. Una breve passeggiata al tramonto o nelle prime ore della mattina ci porterà ad esplorare Vulcanello ed i suoi tre crateri: osservate la delicatezza di colori delle rocce laviche, oltre al panorama che si gode dalla sommità!
VULCANO PIANO E CAPO GRILLO
La distanza è di 7 km dal porto. Zona servita anche dal bus.
L’altipiano, che si è formato per riempimento dell’enorme cratere del primo edificio vulcanico, oggi offre un panorama alpestre bellissimo, quasi bucolico, con greggi e casette coloniche. Il Piano è il vero centro abitato dell’isola.
A piedi, si raggiunge Capo Grillo e ci si affaccia sull’incomparabile scenario del mare e dell’intero Arcipelago da un’altezza di 400 metri. Qui si può comprendere perché taluni lascino ogni cosa e scelgano di vivere sull’isola.
VALLONE DELLA ROIA
Vi si giunge partendo dal primo tornante della strada che dal porto sale al Piano.
Un sentiero conduce alla voragine a strapiombo lungo la quale ci si cala nel letto del torrente che, raccogliendo le acque del Piano, si è scavato il percorso fino al mare tra vertiginose e mirabili pareti di roccia. E si raggiunge la fonte che gli isolani chiamano “a Schicciula”, la Goscia, dove si raccolgono, come diamanti puri, le stille del più prezioso e raro bene di queste isole, l’acqua dolce.
IL GRAN CRATERE O FOSSA
È una escursione da effettuarsi nelle ore meno calde della giornata e con calzature adatte al terreno accidentato (se non le hai, noleggiale da Nolo Sprint da Luigi).
L’incontro con la possente struttura della Fossa è una delle più interessanti esperienze naturalistiche che si possono avere nelle Isole Eolie ed in Italia.
La salita inizia lungo i tufi cineritici della Forgia Vecchia, poi si costeggia la colata di ossidiana delle Pietre Cotte, quindi altri tufi cineritici rossastri tra fumarole attive, poi una spianata disseminata di scorie, brecce, bombe vulcaniche.
Arrivati in cima, il perfetto orlo circolare del cratere, costellato da una lunga serie di fumarole incrostate di gialli cristalli di zolfo. Passando in questa zona, è necessario evitare di respirarne il fumo.
L’imbuto del cratere è esattamente conico. Dal punto più alto, circa 390 metri, il panorama è mozzafiato: è possibile, infatti, ammirare un grandioso scenario sull’intero arcipelago eoliano (Lipari, Panarea, Salina, e, più lontane, Stromboli, Alicudi e Filicudi).
IL GELSO
Oltrepassando Vulcano Piano si raggiunge il villaggio del Gelso e del Faro, attraverso un sentiero che attraverso la normale strada carrabile.
Si noteranno le case dei primi eoliani che si decisero a vivere sulle spalle dell’inquieto e possente vulcano nell’ultimo secolo, coltivando capperi ed uva nera e dedicandosi alla pesca.
È un luogo di pace e tranquillità.